
QubitLife è una piattaforma per la raccolta di capitali, per finalità non chiare, con un sistema di multi-level marketing.
Ha mutato diverse volte dominio web ma continua a presentare tutti gli elementi tipici della truffa.
Operando assiduamente nel campo dei cybercrime, ci si può rendere conto che, differentemente da quanto sembri, le truffe online possono essere molto longeve.
Spesso, infatti, dietro una piattaforma (fraudolenta) apparentemente nuova si celano sempre gli stessi personaggi.
A mutare può essere eventualmente la rete di network marketer (promotori finanziari abusivi) che la sostiene.
E’ il caso di QubitLife giacché, come esplicato in altro articolo:
- secondo la prima analisi effettuata da Software Upgrade, fino a luglio 2020 era AttonBank, ossia una “banca digitale” che promuoveva investimenti in criptovalute con rendimenti elevatissimi e che è sparita con i fondi di migliaia di Utenti;
- poi è diventata QubitTech, una piattaforma che promuoveva fantomatici progetti relativi alla tecnologia quantistica;
- quando i vari domini QubitTech sono stati ripetutamente bloccati dalla Consob e da varie altre autorità di vigilanza, è diventata QubitLife, precisamente https://qubit.life/;
- recentemente è stato attivato anche il dominio https://qchain.ai/ presso cui, in data 18.09.2021, pare essere in atto una ICO pubblica del token QDT (canali Telegram https://t.me/Qubit_All / https://t.me/QubitFinOfficial).
Posto che attualmente non è nota alcuna entità giuridica QubitLife (la quale, secondo road map, avrebbe dovuto essere costituita nel primo trimestre del 2020), nella presente analisi si cercherà di fare luce sull’attuale impostazione della piattaforma, sui suoi collegamenti, sulla responsabilità dei marketer che la promuovono e sui prodotti/servizi che afferma di offrire.
SOMMARIO
1. Presunti titolari della piattaforma e network
2. Road map
3. Cosa propone QubitLife
3.1 Programma Affiliati
3.2 Programma Venture
4. Cosa propone Qchain
5. Marketer / Promotori finanziari abusivi
CONCLUSIONE
ALTRI CYBER CRIMES
COMMISSARIATO DI PUBBLICA SICUREZZA ONLINE
PERCHÉ AVVALERSI DI UN ESPERTO
1. Presunti titolari della piattaforma e network
“Mutando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”
Ci si riferisce al fatto che, di dominio in dominio, i membri del team sono mutati e/o hanno cambiato ruolo.
Ad esempio, su Qchain al posto del CEO Greg Limon compare Andrei Zaitev e Dmitry Buslov è diventato CTO.




2. Road Map
Come si è accennato, QubitLife presenta una road map di sviluppo.
Ovviamente non si fa menzione dei mirabolanti piani che erano stati rappresentati al tempo in cui la piattaforma si chiamava QubitTech (fra cui spicca lo smartphone quantistico).
Inoltre, dei molteplici piani di sviluppo dell’attuale QubitLife, rappresentati nelle dirette Zoom e su Telegram, non pare essersene concretizzato alcuno se non l’ICO del token QDT, ossia l’ennesima raccolta di capitali per ipotetici futuri sviluppi.
Nel paragrafo 4 sono stati elencati gli elementi che inducono a ritenere anch’essa fraudolenta.










3. Cosa propone QubitLife
Posto che sul sito web sono rinvenibili solo una generica avvertenza sui rischi

e degli ancor più generici termini e condizioni
quanto proposto da QubitLife è tipico delle piattaforme fraudolente.
La piattaforma adotta un sistema di “multi-level marketing” in ragione del quale gli utenti possono acquisire delle rilevanti provvigioni in percentuale sugli investimenti effettuati da altri soggetti che hanno convinto ad aderire.
Le provvigioni sono così elevate che potrebbe non esserci alcun business effettivo alla base dello schema.
In altri termini, fin quando qualcuno non riterrà di prelevare gran parte dei fondi, l’intera piramide potrebbe sostenersi esclusivamente con la circolazione dei capitali e la corresponsione delle provvigioni.



Tale strutturazione ha evidentemente lo scopo di:
- reperire velocemente quanti più fondi possibile;
- rendere gli utenti complici dello schema riducendo le già scarse possibilità che qualcuno denunci.
Considerati infatti:
- l’anonimato dei dati relativi ai domini, l’assenza di un ente giuridico QubitLife e la difficoltà nel reperire informazioni personali e patrimoniali sui soggetti coinvolti;
- la difficoltà dell’utente medio nel descrivere i fatti di cui è stato vittima e fornire degli elementi di riscontro;
- la difficoltà nel comporre i vari tasselli della truffa a fronte dei continui cambi di nome dominio;
- la complessità dell’instaurazione di un processo;
il costo dell’assistenza investigativa e legale per singolo utente, generalmente, potrebbe essere superiore al capitale perduto.
Tuttavia, non tutti quelli che hanno accreditato dei soldi a QubitLife ne sono altresì promotori e, per le ragioni espresse nel paragrafo 5, questi ultimi costituiscono l’elemento più aggredibile della catena criminale.
2.2 Programma Venture
In altri termini, affermano di utilizzare i fondi raccolti per investimenti in altri progetti ad altissimo rischio.
In virtù di quale configurazione giuridica, policy e con quali garanzie per gli utenti, non è dato saperlo.

3. Cosa propone Qchain
Nonostante secondo la road map il white paper avrebbe dovuto essere redatto già nel 2020, è stato reso disponibile solo recentemente sul sito Qchain.
La novità, rispetto a tutte le precedenti piattaforme, sembrerebbe essere la disponibilità del token QDT, in Initial Coin Offering.
In seguito all’esame degli account e delle movimentazioni di alcuni utenti, si è constatato che le cospicue somme corrisposte per lo più in BTC ed ETH sono state dapprima convertite da QubitLife in USDT e poi nel token QDT del valore di 0,022 USDT (per approfondimenti sulle criptovalute si rimanda all’apposita collana).
Tuttavia:
- il token non è listato presso alcun exchange;
- non risultano essere state indicate modalità per la creazione dei wallet ERC-20 presso cui dovrebbero essere accreditati;
- a distanza di qualche giorno dall’esame degli account, è stato cancellato anche il presunto saldo in QDT.


5. Marketer / Promotori finanziari abusivi
Si è detto che i marketer possono essere l’elemento più aggredibile della catena criminale.
Ciò in quanto, generalmente, a differenza dei titolari della piattaforma fraudolenta, si trovano nel medesimo territorio della vittima.
La responsabilità dei marketer discende anzitutto dal fatto che, senza apposite qualifiche ed autorizzazioni, la promozione di investimenti finanziari costituisce reato. Tale condotta potrebbe aggravarsi qualora il business promosso abusivamente si riveli una truffa.
In altri termini, qualora i marketer con artifizi o raggiri, inducessero l’utente in errore, procurando a lui un danno e a sé stessi e ai titolari di QubitLife un ingiusto profitto, potrebbero incorrere:
- sia nel concorso, ex art. 110 c. p., nel reato di cui all’art. 132 T. U. B.;
- sia nel concorso nel reato di truffa di cui all’art. 640 c.p., punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.
Inoltre, in sede civile, potrebbero rispondere del danno patrimoniale cagionato ex art. 2043 c. c..
Poiché l’onere della prova è sempre a carico di accusa, ogni soggetto che intenda recuperare legalmente il proprio capitale dovrebbe acquisire puntuali riscontri delle interazioni avute sia con la piattaforma sia con gli intermediari che l’hanno abusivamente promossa.
CONCLUSIONE
Quanto esposto e gli elementi offerti in visione / download costituiscono solo una parte della complessa attività di ricostruzione del caso che è stata realizzata per fornire assistenza agli utenti che hanno contattato Crypto Avvocato in seguito all’accredito delle somme.
Considerata la difficoltà di leggere e interpretare realtà così complesse e sistemi di promozione così ben organizzati, la richiesta di un parere preliminare all’investimento è sempre la soluzione preferibile.
ALTRI CYBER CRIMES
Nella sezione Crime sono presenti molteplici analisi.
La sezione verrà aggiornata con ogni nuovo caso e anche tu puoi contribuire, inviando a Crypto Avvocato screenshot, link o anche solo chiedendo un parere.
Per comprendere cos’è il reato di truffa, si consiglia la lettura di apposito approfondimento.
In questo articolo sono stati raccolti alcuni consigli utili.
COMMISSARIATO DI PUBBLICA SICUREZZA ONLINE
E’ possibile segnalare attività sospette e reati informatici anche online, mediante il sito web della polizia postale.
PERCHÉ AVVALERSI DI UN ESPERTO
Le Autorità non sono pienamente coscienti della portata di questi fenomeni perché nella maggior parte dei casi le vittime non sporgono querela.
I motivi sono principalmente i seguenti:
- sfiducia nei confronti delle istituzioni;
- mancanza di fondi o volontà per farsi assistere da professionisti nella ricostruzione dell’accaduto, nella redazione della querela e nell’effettuazione di indagini private a supporto dell’attività degli inquirenti italiani ed internazionali.
E’ bene precisare, infatti, che ex art. 336 c.p.p., la querela potrebbe anche essere sporta oralmente, entro 90 gg. dal reato, presso il commissariato di polizia più vicino ma
è un atto che richiede precise formalità e ricostruire una vicenda così complessa oralmente e in mancanza di una puntuale documentazione, potrebbe non solo risultare estenuante per tutti i soggetti coinvolti ma altresì inutile.
Ciò potrebbe determinare talvolta gli ufficiali stessi a dissuadere le vittime dal sporgere querela.
L’assistenza di un professionista è consigliata altresì per l’accesso che egli può garantire al Portale Telematico del Ministero della Giustizia, per il deposito e l’interazione semplificata con le Autorità.