
Finiko è l’ennesimo schema Ponzi con le criptovalute. Le Autorità russe hanno arrestato i fondatori e Crypto Avvocato sta conducendo l’azione legale.
L’epilogo di Finiko è quello che ci si aspetterebbe per tutte le piattaforme la cui crescita è basata su:
- promesse di guadagni elevatissimi in poco tempo;
- un sistema di provvigioni per l’indirizzamento di nuovi utenti.
Non sempre le Autorità sono in grado di individuare e arrestare gli autori della truffa ma in questo caso la polizia di Mosca ha arrestato i due fondatori, Kirill Doronin e Ilgiz Shakirov, ed ha emesso mandati di cattura internazionali per gli altri membri.
Inoltre, come si spiegherà compiutamente in seguito, un gruppo di analisti russi (che per ragioni di sicurezza ha preferito mantenere l’anonimato) è riuscito:
- ad acquisire rilevanti informazioni sulla piattaforma;
- a ricostruire la complessa catena di pagamenti transitati per Finiko e quindi a stimare il capitale illegittimamente acquisito in circa 2 miliardi di dollari.
Lo scopo di questo articolo è fornire un quadro d’insieme:
- su cos’era Finiko e sulla portata del danno cagionato a migliaia di utenti internazionali;
- sullo stato attuale del procedimento in Russia;
agli utenti che desiderano aderire all’azione legale che Crypto Avvocato intende condurre.
SOMMARIO
1. Finiko
2. Marketer / Promotori finanziari abusivi
3. Analisi delle transazioni
4. Status del procedimento
CONCLUSIONE
ALTRI CYBER CRIMES
COMMISSARIATO DI PUBBLICA SICUREZZA ONLINE
PERCHÉ AVVALERSI DI UN ESPERTO
1. Finiko

Finiko ha iniziato ad operare a Kazan, nel corso del 2019, presentandosi come società di investimento sui Bitcoin e promettendo rendimenti mensili nell’ordine del 30%.
Come accennato in premessa, inoltre, ogni Utente aveva la possibilità di guadagnare rilevanti provvigioni sugli investimenti compiuti da coloro che inducevano ad iscriversi alla piattaforma.
Tale strutturazione aveva evidentemente lo scopo di:
- reperire velocemente quanti più fondi possibile;
- rendere gli utenti complici dello schema riducendo le già scarse possibilità che qualcuno denunciasse.
Secondo i fondatori e la rete di marketer che la promuoveva, gli investitori non solo avrebbero incrementato in breve tempo il proprio patrimonio e ma sarebbero anche stati in grado di acquistare beni e servizi a prezzi scontati attraverso i partner aderenti al circuito Finiko.
A fronte dei conferimenti principalmente in BTC ed ETH, a partire da dicembre 2020 agli Utenti venivano rilasciati FNK, ossia la criptovaluta nativa della piattaforma.
In definitiva, la struttura di Finiko era quella abitualmente adottata dalle piattaforme fraudolente operanti nell’ambito delle criptovalute e il suo epilogo è stato altrettanto ordinario.
In particolare, possono rinvenirsi molteplici somiglianze con QubitLife, di cui è stata recentemente approfondita l’analisi su Crypto Avvocato.
2. Marketer / Promotori finanziari abusivi
Generalmente i marketer sono l’elemento più aggredibile della catena criminale poiché, a differenza dei titolari della piattaforma fraudolenta, si trovano nel medesimo territorio della vittima.
La responsabilità dei marketer discende anzitutto dal fatto che, senza apposite qualifiche ed autorizzazioni, la promozione di investimenti finanziari costituisce reato. Tale condotta potrebbe aggravarsi qualora il business promosso abusivamente si riveli una truffa.
In altri termini, qualora i marketer con artifizi o raggiri, inducessero l’utente in errore, procurando a lui un danno e a sé stessi e ai titolari della piattaforma un ingiusto profitto, potrebbero incorrere:
- sia nel concorso, ex art. 110 c. p., nel reato di cui all’art. 132 T. U. B.;
- sia nel concorso nel reato di truffa di cui all’art. 640 c.p., punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.
Inoltre, in sede civile, potrebbero rispondere del danno patrimoniale cagionato ex art. 2043 c. c..
3. Analisi delle transazioni[1]
Un gruppo di analisti russi (che per ragioni di sicurezza ha preferito mantenere l’anonimato) ha stimato che Finiko ha acquisito circa 2 miliardi di dollari nell’arco della sua attività:
TLDR: $ 2.173.000.000 = 539.000.000 USDT + $ 1.634.000.000 in BTC (59.645 BTC)
Almeno 540 milioni di dollari sarebbero ancora in possesso dei componenti di spicco di Finiko.
In particolare, gli investigatori ritengono che l’intera parte tecnica (compresi siti e gateway di pagamento) sia stata creata da VexelIS [2].
Sulla base di numerose indiscrezioni pubbliche e private acquisite nel corso dell’indagine, è noto altresì che Marat Sabirov era il tesoriere del progetto.
Gran parte delle transazioni sarebbero quindi, almeno in primo momento, transitate e/o confluite su indirizzi imputabili ai suddetti soggetti.
Gli investigatori hanno ricostruito movimentazioni in entrata e in uscita da Finiko appurando in conclusione che:
- alla fine del 2020 Finiko ha raccolto 32mila bitcoin invece degli 8mila annunciati nell’ultimo rapporto inviato alla Community;
- sebbene la truffa si sia consumata tecnicamente il 15 giugno, la società ha continuato a raccogliere fondi per circa 390.000.000 $ almeno sino al 15 luglio.
Di questi, solo 50.000.000 $ potrebbero effettivamente essere stati acquisiti dagli hacker a cui è stato imputato il crash della piattaforma.
Altri 30.000.000 $ sono confluiti nel pool FNK.
Posto che nell’analisi il valore di bitcoin è stato fissato al momento delle transazioni, dunque a 10.000 $, e i soci di Finiko hanno ricevuto solo bitcoin, i circa 540.000.000 $ residui devono necessariamente essere ancora in loro possesso.
4. Status del procedimento
Finiko ha cessato ogni operatività il 20 luglio 2021, quando i componenti di spicco della società hanno comunicato di aver subito un grave furto.
Per sfuggire alle autorità di Mosca, il fondatore, Kirill Doronin, aveva cambiato nome in Onur Namik ed era fuggito in Turchia.
Il tentativo è stato però frustrato dall’intervento delle forze dell’ordine che lo hanno arrestato insieme all’altro fondatore, Ilgiz Shakirov.
Le Autorità sono attualmente alla ricerca dei complici:
- Oleg Talipov (top manager);
- Zygmunt Zygmuntovich (top manager);
- Edward Sabirovs (tesoriere);
- Marat Sabirovs (trader);
- Zygmunt Zygmuntovich (trader);
- Sergei Kanygin (promoter);
- Evgeny Loskutov (promoter);
per i quali è stato già emesso l’ordine di cattura.
Secondo quanto emerso fino ad ora, Edward Sabirovs potrebbe essere implicato in altri business illeciti con Nikolay Nikiforov, ex ministro delle comunicazioni russo.
E’ possibile quindi che il caso cresca ulteriormente di importanza.
CONCLUSIONE
Se generalmente la rivalsa sugli intermediari finanziari abusivi rappresenta l’unica via perseguibile per tentare di recuperare il credito, in questo caso l’arresto del fondatore di Finiko e le indagini effettuate da investigatori indipendenti consentono di vagliare anche l’azione giudiziale in Russia.
Poiché l’onere della prova è sempre a carico di accusa, ogni soggetto che intenda recuperare legalmente il proprio capitale dovrebbe acquisire puntuali riscontri delle interazioni avute anzitutto con la piattaforma ed eventualmente anche con gli intermediari che l’hanno abusivamente promossa.
ALTRI CYBER CRIMES
Nella sezione Crime sono presenti molteplici analisi.
La sezione verrà aggiornata con ogni nuovo caso e anche tu puoi contribuire, inviando a Crypto Avvocato screenshot, link o anche solo chiedendo un parere.
Per comprendere cos’è il reato di truffa, si consiglia la lettura di apposito approfondimento.
In questo articolo sono stati raccolti alcuni consigli utili.
COMMISSARIATO DI PUBBLICA SICUREZZA ONLINE
E’ possibile segnalare attività sospette e reati informatici anche online, mediante il sito web della polizia postale.
PERCHÉ AVVALERSI DI UN ESPERTO
Le Autorità non sono pienamente coscienti della portata di questi fenomeni perché nella maggior parte dei casi le vittime non sporgono querela.
I motivi sono principalmente i seguenti:
- sfiducia nei confronti delle istituzioni;
- mancanza di fondi o volontà per farsi assistere da professionisti nella ricostruzione dell’accaduto, nella redazione della querela e nell’effettuazione di indagini private a supporto dell’attività degli inquirenti italiani ed internazionali.
E’ bene precisare, infatti, che ex art. 336 c.p.p., la querela potrebbe anche essere sporta oralmente, entro 90 gg. dal reato, presso il commissariato di polizia più vicino ma
è un atto che richiede precise formalità e ricostruire una vicenda così complessa oralmente e in mancanza di una puntuale documentazione, potrebbe non solo risultare estenuante per tutti i soggetti coinvolti ma altresì inutile.
Ciò potrebbe determinare talvolta gli ufficiali stessi a dissuadere le vittime dal sporgere querela.
L’assistenza di un professionista è consigliata altresì per l’accesso che egli può garantire al Portale Telematico del Ministero della Giustizia, per il deposito e l’interazione semplificata con le Autorità.
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NOTE
[1] La prima indagine risale al 29.12.2020 ed è iniziata grazie al contributo di autori anonimi del forum russofono 2ch (che hanno acquisito informazioni utili, date e nodi chiave), al gruppo Against Pyramids (che ha acquisito gli indirizzi di alcune star ed aiutato a diffondere il report)e ad Andrey Alistarov.
L’indagine ha rischiato di arenarsi due volte, poiché gli investigatori temevano che il costo del lavoro non sarebbe stato ripagato e il rapporto sarebbe stato letto da poche persone. Tuttavia, il numero di famiglie colpite li ha determinati a proseguire.
[2] VexelIS è stato il principale partner tecnico nel 2020 per i withdrawal dei token FNK dalla piattaforma ai wallet degli utenti. VexelIS è stato utilizzato da coloro che non hanno voluto effettuare lo scambio su Uniswap. VexelIS ha ricevuto una commissione dallo scambio di token all’interno della propria piattaforma e alla fine quasi tutti i withdrwal sono avvenuti dal loro indirizzo.
E’ interessante che VexelIS si è rifiutato di lavorare con il token FNK dal 7 al 14 luglio 2020, ossia dal momento in cui il team Finiko si è rifiutato di supportare ulteriori sviluppi. VexelIS ha quindi chiuso gli account FNK sulla sua piattaforma e la corrispondenza con il team di supporto tecnico di Finiko è trapelata alla rete da Doronin il 14 luglio. Probabilmente VexelIS non era affatto soddisfatto del forte calo di prezzo registrato dal token, su cui aveva previsto di guadagnare.