
Il caos generatosi oggi all’INPS è la perfetta rappresentazione di ciò che non va nella gestione delle emergenze in Italia. Scarsa lungimiranza, cattiva programmazione e gestione generano il caos, che genera a sua volta vulnerabilità sfruttabili dal crimine, che infine ci fanno apparire deboli agli occhi del mondo.
Nel prevedibile marasma creatosi per il deposito delle istanze relative alla c.d. “Indennità Covid”, i dati personali dei contribuenti presenti sul sito dell’INPS: nome, cognome, indirizzo e codice fiscale sono stati resi pubblicamente accessibili.
Grave falla di sicurezza e violazione della privacy per cui il Garante Soro ha dichiarato all’AdnKronos:
”Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati.
Quella della mancanza di sicurezza delle banche dati e dei siti delle amministrazioni pubbliche è una questione che si ripropone costantemente, segno di una ancora insufficiente cultura della protezione dati nel nostro Paese”.
Ai leader di opposizione riuniti a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha spiegato che i problemi registrati dal sito Inps sono legati ad attacchi hacker.
Intanto, il San Camillo denuncia il sabotaggio delle attrezzature del laboratorio per i test sul Covid19 che sarebbe dovuto partire oggi.
Aggiungiamo anche che non arrivano o arrivano pochissime mascherine dall’estero per via della chiusura delle frontiere all’esportazione in modo più o meno “fair”.
Ed infine, la vasta campagna di disinformazione in tempi di pandemia che fa il paio con le istigazioni “social” alla rivolta con la ipotizzata compiacenza di organizzazioni criminali e l’informativa dei servizi segreti.
Tutto questo fa pensare.
Tutto questo evidenzia vulnerabilità frutto per lo meno di grave negligenza.
Tutto questo ci rende deboli agli occhi del mondo.