FINANZA DECENTRALIZZATA – Problemi giuridici e tecnici

14 Settembre 2020 -

La finanza decentralizzata (DeFi) sta interessando sempre di più gli investitori di tutto il mondo ma presenta ancora imponenti limiti giuridici e tecnici.

Questo approfondimento analizza come si sta affermando nel mondo tale modello innovativo di finanza.

SOMMARIO

1. Cos’è

2. Problematiche giuridiche

3. Limiti tecnici

CONCLUSIONE

NOTE

1. Cos’è

Timothy May nel manifesto del 1992, affermò che come la stampa ridusse il potere delle gilde medioevali e favorì il cambiamento sociale, così anche la crittografia avrebbe sovvertito ogni forma di controllo pubblico sulle transazioni economiche [1].

Parte del suddetto epocale cambiamento si sta attualmente concretizzando per mezzo della finanza decentralizzata (decentralized finance in inglese – comunemente chiamata DeFi), intendendosi con ciò un sistema finanziario, altamente tecnologico, in cui le transazioni non sono validate da un’autorità centrale ma dal complesso degli utenti che compongono il network informatico e comunicano fra loro in modalità peer-to-peer decentralizzata [2].

Partendo da questa sommaria definizione, è possibile enunciare gli obiettivi fondamentali che si stanno perseguendo nel mondo per mezzo della finanza decentralizzata, ossia:

a) la traduzione di servizi bancari, in particolare della moneta elettronica in token digitali (ad esempio cc.dd. stablecoin) o vere e proprie criptovalute;

b) l’offerta di finanziamenti e prestiti peer-to-peer;

c) l’abilitazione di servizi e strumenti finanziari avanzati come gli exchange decentralizzati (DEX), le piattaforme di tokenizzazione, i derivati e le predizioni di mercato.

Più chiaramente, i macro obiettivi che la DeFi sta perseguendo mediante l’utilizzo di DLT, Blockchain e smart contract, sono:

  • rendere i servizi finanziari accessibili a chiunque disponga di un dispositivo e di una connessione Internet [3];
  • ridurre la necessità di un intermediario terzo e del proprio tax associate.

Sono già molte le iniziative in atto nei vari sottosettori che compongono il più ampio panorama DeFi e le stesse sono state costruite – per la maggior parte – sulla rete Ethereum.

L’importanza di questa nuova branca dell’economia è evincibile dal fatto che continuano a moltiplicarsi non solo il numero di asset scambiabili sugli exchange ma altresì il numero di utenti interessati ad investire (si stima 550.000 nel mondo a maggio 2020) [4].

1. Problematiche giuridiche

La sfida che la finanza decentralizzata ha lanciato ai servizi finanziari “reali” e all’economia globale è tale da indurre alcuni studiosi a ritenere – che la stessa possa minare il cd. Stato di diritto sotto tre punti di vista:

1. Legge applicabile e giurisdizione

Mentre il diritto internazionale privato e il diritto di procedura civile attribuiscono generalmente la giurisdizione di una controversia al tribunale del luogo di operatività dell’istituto finanziario o del consumatore, l’utilizzo di tecnologie sviluppabili ed utilizzabili in forma anonima da ogni parte del mondo, pone in seria crisi tali assunti normativi.

Peraltro, le normative esistenti sulle DLT (distributed ledger technology) presentano attualmente profonde differenze da Paese in Paese.

Onde evitare che l’innovazione non trovi fondamento giuridico, le normative dovrebbero essere accomunate almeno dall’accoglimento, di base, del c.d. principio di neutralità tecnologica.

Tali problematiche emergono con evidenza per l’appunto nella DeFi.

2. Enforcement e responsabilità

Le regole del mondo economico / finanziario sono basate su relazioni contrattuali piuttosto che tecniche o strettamente finanziarie, in cui l’entità vigilata deve garantire la conformità da parte di tutti i fornitori di servizi ad essa collegati.

Considerate le caratteristiche generali della DeFi, o più precisamente i principi traslati da Bitcoin di Rete Permissionless, decentralizzazione, psudoanonimato e immutabilità del dato, sorge spontaneo chiedersi in che modo, in un sistema innovativo siffatto un’entità vigilata potrebbe supervisionare effettivamente l’operato di tutti i partecipanti alla rete.

Peraltro, quand’anche non si adottassero modelli “puri” mutuati da Bitcoin, i suddetti soggetti sarebbero sparsi in tutto il mondo e quindi sottoposti a regole, etica e preoccupazioni di reputazione completamente differenti l’uno dall’altro [5].

A ciò si aggiunga infine che, al di là dei colossi finanziari globali, generalmente le istituzioni di questo genere non dispongono dei mezzi e delle conoscenze per garantire la compliance legale delle condotte poste in essere delle aziende tecnologiche.

Ciò a causa delle dimensioni, del potere e della valutazione attuale delle aziende Tech rispetto agli enti finanziari tradizionali.

Il fenomeno potrebbe divenire progressivamente più problematico per tutti quei Paesi che non sono attualmente Super Potenze Tecnologiche come USA, Cina e Russia, in quanto sprovvisti delle infrastrutture e del personale per garantire il monitoraggio delle attività di DeFi, anche nell’ottica del suo potenziamento e velocizzazione mediante l’integrazione con l’AI [6].

3. Privacy and Data Protection

Come si è accennato compiutamente in un precedente approfondimento dell’avv. Bertolini sulla Data Token Economy [7], l’utilizzo delle DLT e della Blockchain da parte di soggetti identificabili, ai quali dunque possano essere attribuite responsabilità legali, pone seri interrogativi in merito alla progettazione di sistemi di DeFi, dovendosi necessariamente conciliare il diritto alla privacy dell’utente con la tendenziale immutabilità del dato e del registro distribuito. Per questo, in ambito privato si stanno da tempo elaborando ingegnose soluzioni che, tuttavia, vengono talvolta trascurate dalle numerose community di sviluppatori presenti in Rete, giacché, operando nell’anonimato, possono concedersi “il lusso dell’estremismo tecnologico”, ossia di ignorare fondamentali doveri di compliance confortati dal generale disinteresse degli stessi [8].

2. Limiti tecnici

La DeFi presenta ancora ampi limiti di natura tecnica, derivanti dalle caratteristiche delle piattaforme decentrate, dalle modalità e dai costi della distribuzione del consenso.

Assumendo anzitutto che:

  • la sicurezza di una blockchain deriva in buona parte dall’ampiezza del registro, ossia dal numero di contributor sparsi nel mondo;
  • contribuire alla rete ha un costo che viene ricompensato in criptovalute;
  • per avere un valore di mercato, le criptovalute devono essere scambiate fra gli utenti e, possibilmente, devono essere scambiabili con altre valute;

ne deriva che la costruzione della fiducia e del consenso distribuito su piattaforme decentrate, è un’operazione estremamente complessa ed onerosa, che pertanto può richiedere anche molti anni (cfr. bitcoin) [9].

In secondo luogo, sebbene la trasparenza, ossia la possibilità di visionare apertamente il contenuto del registro distribuito indicante le transazioni effettuate da tutti gli utenti (sebbene pseudnomizzate) sia una pietra angolare delle piattaforme decentrate e della fiducia distribuita, un eccesso in tal senso può compromettere la privacy dell’utente, se non addirittura la sua sicurezza [10].

Per tale ragione, oggi protocolli come Zcash e Monero tentano di ovviare alle criticità di Bitcoin, giacché blockchain permissionless e pseudonima, per mezzo di sistemi crittografici maggiormente complessi.

Nella contemperazione di costi e benefici di tali sistemi, la privacy degli utenti viene quindi prediletta alla trasparenza delle informazioni e, finanche, ai costi di elaborazione dati [11].

Infine, riguardo alle operazioni finanziamento decentrato, deve considerarsi che l’ampio ricorso al protocollo informatico in luogo del giudizio umano, non necessariamente rappresenta un vantaggio.

Se da un lato infatti è possibile ridurre la soggettività, l’incertezza ed i costi di agenzia [12], dall’altro, “abbandonare” la conoscenza logica umana ed il giudizio discrezionale può non solo determinare seri rischi ma, a ben vedere, anche limitare le prospettive evolutive che la DeFi può raggiungere [13].

CONCLUSIONE

La finanza decentralizzata non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale a causa di molteplici problematiche:

  • utilizzo per la realizzazione di frodi internazionali;
  • volatilità dei mercati e delle criptovalute;
  • incertezza normativa.

Per rimediare al primo aspetto è indispensabile l’ampia diffusione di cultura economico / tecnologia, soprattutto in Paesi come l’Italia, afflitti da un pesante analfabetismo nelle suddette materie.

Per rimediare al secondo problema, si stanno rapidamente diffondendo stablecoin e sistemi di token economy.

Ciò detto, affinché la DeFi possa evolvere pienamente a supporto dell’economia reale è indispensabile non solo la cooperazione internazionale ma soprattutto un approccio meno ottuso da parte soprattutto dei Legislatori di Paesi tecnologicamente marginali come l’Italia.

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NOTE

[1] MAY T. C. (1992), “The Crypto Anarchist Manifesto”, Activism

[2] YAN CHEN (2019), “Blockchain Disruption and Decentralized Finance: The Rise of Decentralized Business Models” in Journal of Business Venturing Insights

[3] DRAGOS POPESCU A., “Decentralized Finance (DeFi) – The Lego Of Finance”, Scx Holdings, Singapore

[4] MAPPERSON J. (2020), “DeFi Records ‘Exponential’ Growth in Assets”, Cointelegraph

[5] DIRK A. ZETZSCHE, DOUGLAS W., ARNER & ROSS P. BUCKLEY, “Decentralized Finance”, Iiel Issue Brief 02/2020 – Institute Of International Economic Law

[6] PALATNICK, R., TREAT, D., DAVIES, W. (2019), “Governing DLT Networks: Distributed Ledger Technology Governance for Private Permissioned Networks”, Perspectives.Dtcc

[7] BERTOLINI G. (2019), “DATA TOKEN ECONOMY – Prospettive e limiti dello scambio Dati / Token”, Crypto Avvocato

[8] Cfr. DIRK A. ZETZSCHE ed altri

[9] CONG, L.W., HE, Z. (2019), “Blockchain disruption and smart contracts”. Rev. Financ. Stud. 32, 1754–1797

[10] FENG, Q., HE, D., ZEADALLY, S., KHAN, M.K., KUMAR, N. (2019), “A survey on privacy protection in blockchain system”, J. Netw. Comput. Appl. 126, 45–58

[11] Cfr. YAN CHEN

[12] MURRAY, A., KUBAN, S., JOSEFY, M., ANDERSON, J. (2019), “Contracting in the Smart Era: the Implications of Blockchain and Decentralized Autonomous Organizations for Contracting and Corporate Governance”, Academy of Management Perspectives

[13] Cfr. YAN CHEN

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