
Con l’aiuto dei lettori intendiamo realizzare un piccolo vademecum anti esperti fake e comprendere meglio cosa si intende oggi per informazione di qualità, al fine di migliorare il nostro servizio.
Divulgatori, esperti, tecnologi, scienziati, tuttologi, preveggenti.
In questi anni sono sorte le figure più disparate in ambito blockchain & cryptocurrencies, come sempre accade quando si intuisce l’esistenza di una nuova fonte di interesse per la popolazione e quindi di business.
Al di là delle piccole differenze nell’approccio divulgativo delle suddette figure, ciò che le accomuna è spesso la scarsa preparazione, evincibile da:
- la ripetizione costante dei medesimi concetti senza alcun approfondimento nel merito;
- la redazione di articoli click bait, con ottima indicizzazione SEO ma scarsissimo valore esplicativo;
- spesso la mancanza di documenti scritti, video o audio, che consentano agli utenti di verificare quanto affermato nei convegni;
- scarsa ricerca scientifica in peer review;
- finanche la commissione di errori grossolani nell’esposizione, fra tutti la mancata distinzione fra permissionless e public.
Ti invitiamo a indicarcene altri.
Al di là dei divulgatori per professione, ossia coloro che con più o meno ampia competenza, cercano di informare il volgo semplificando la materia, la domanda che sorge spontanea in merito ai cc.dd. Esperti è:
QUANDO LAVORANO REALMENTE?
Si, perché taluni li si vede dalla mattina alla sera, sette giorni su sette, in giro per il mondo a ripetere pressoché sempre le stesse cose, per cui vien spontaneo chiedersi quando trovino il tempo di progettare architetture informatiche, programmare, difendere i propri clienti o prestare delle consulenze, insomma mettere mano concretamente a ciò di cui parlano.
SECONDO TE COME FANNO?
a) hanno uno stuolo di tirocinanti mal pagati che lavorano per conto loro?
b) sono finanziati da enti i cui componenti non comprendono realmente la materia e si affidano ciecamente?
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