
Il trasferimento di criptovalute sulla blockchain errata accade più spesso di quanto si possa pensare.
In altro articolo sono state esplicate le dinamiche di funzionamento delle transazioni in criptovalute e le tipologie di wallet utilizzabili.
Nell’articolo su DLT, Blockchain e Criptoeconomia è stato altresì esplicato il significato di blockchain, hashing e immutabilità nelle transazioni in criptovalute.
Riprendendo da tali considerazioni, nel presente si esplicheranno invece le principali casistiche di errori di trasferimento, i profili di responsabilità e i possibili rimedi.
SOMMARIO
1. Cosa accade in caso trasferimento su una blockchain errata
2. Casistiche e rimedi
3. Responsabilità del danno
CONCLUSIONE
NOTE
1. Cosa accade in caso trasferimento su una blockchain errata
Ogni token / criptovaluta esistente adotta degli specifici protocolli informatici per la validazione delle transazioni e la memorizzazione in blockchain.
E’ quindi fondamentale conoscere lo specifico protocollo informatico adottato dalla criptovaluta che si intende trasferire affinché la transazione avvenga correttamente.
L’exchange Binance, ad esempio, ha implementato la Binance Smart Chain (BEP-20) per rendere i trasferimenti dei propri utenti più veloci ed economici e, al momento dell’operazione, offre la possibilità di selezionare fra network differenti.
Inoltre, ha realizzato una ottima guida per la risoluzione di eventuali errori nei trasferimenti.
Se si invia ad esempio un token Ethereum (ERC-20) su BEP-20 o viceversa, esso:
- giungerà allo stesso indirizzo del wallet sulla rete selezionata;
- risulterà come un token BEP-20 pegged alla rete Ethereum.

2. Casistiche e rimedi
L’errore nel trasferimento è risolvibile mediante l’importazione della chiave privata del wallet presso cui sono state erroneamente trasferite le criptovalute, su un nuovo wallet che supporta la blockchain idonea al trasferimento.
Pertanto, se ad esempio un utente ha trasferito le criptovalute su un wallet di cui detiene la chiave privata e che supporta solo BEP-20 o solo Ethereum (ERC-20), per recuperare le criptovalute è necessario importare la chiave privata in un nuovo wallet che supporta entrambe le blockchain.
Diversamente, se le criptovalute sono state trasferite, mediante la blockchain sbagliata, sul wallet di un altro utente di cui si conosce l’identità, su un account exchange o un custodial wallet, la problematica può essere risolta esclusivamente mediante l’assistenza dei rispettivi titolari, in quanto detentori delle chiavi private.
In quest’ultima ipotesi, posto le criptovalute sono nella materiale disponibilità del titolare del wallet e potrebbero essere restituite con una semplice operazione informatica, sussiste l’obbligo di restituire il capitale.
Il nostro ordinamento prevede che per la risoluzione di determinate problematiche, individuate in base alla materia e all’ammontare del danno economico, prima di adire l’autorità giudiziaria è obbligatorio esperire una procedura stragiudiziale.
Le procedure previste dal nostro ordinamento sono:
Nel caso in cui il titolare del wallet presso cui sono detenute le criptovalute fosse un exchange, considerato che il rapporto contrattuale che lo lega all’utente ha natura filo bancaria / finanziaria, la problematica andrebbe risolta con la mediazione obbligatoria.
Qualora l’exchange non dovesse adempiere si potrà agire in sede civile per ingiustificato arricchimento ed, eventualmente[1], in sede penale, per appropriazione indebita.
3. Responsabilità del danno
Da quanto esposto deriva necessariamente che sugli exchange gravi l’obbligo di informare adeguatamente e chiaramente gli utenti in merito alla natura dei token che possono scambiare e alle modalità per trasferirli correttamente.
Non sempre, tuttavia, tali obblighi sono assolti.
Recentemente, ad esempio, è stato sottoposto all’attenzione di Crypto Avvocato il caso di un errore di trasferimento relativo al token IOTX dall’exchange Crypto.com all’exchange Coinbase.
L’errore è stato determinato dal mancato adempimento del suddetto obbligo su entrambe le piattaforme.
Ed infatti, su Crypto.com le informazioni in merito alla natura dei token non sono chiaramente evincibili dagli utenti ma devono appositamente essere ricercate all’interno della piattaforma.
Su Coinbase non erano affatto presenti informazioni su IOTX e sono corsi ai ripari solo il 17.11.2021, in seguito alle rimostranze dell’utente.
CONCLUSIONE
Tali circostanze potranno essere considerate sia in sede stragiudiziale sia in sede giudiziale, ai fini del calcolo del danno patrimoniale arrecato all’utente.
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NOTE
[1] L’appropriazione consiste in una interversio possessionis ovvero in un cambiamento del comportamento del soggetto attivo che mostra in modo inequivoco di trattare la cosa come propria, atti tradizionalmente identificati nella consumazione, alienazione, ritenzione e distrazione della cosa.